#Restiamoliberi, per la libertà di coscienza, la libertà di espressione, la libertà di educazione, la libertà religiosa, la libertà di associazione e la libertà di stampa. Ecco perché in tutta Italia siamo pronti ad alzarci in piedi!
Al via la campagna #restiamoliberi per dire “No” al liberticida ddl Zan sull’omofobia in discussione al parlamento.
L’iniziativa culminerà sabato 11 luglio con una mobilitazione in 100 piazze di tutta Italia, che faranno capo ad un evento principale nella città di Roma. Per tutti i riferimenti delle iniziative che stanno prendendo corpo, nei prossimi giorni sarà on line il sito.
La mobilitazione, che nasce dal basso, intende fare luce e contestare l’istituzione di un nuovo reato, quello di omofobia appunto, che non viene definito dal legislatore, lasciando così enormi spazi a interpretazioni e derive liberticide che colpiranno tutti coloro che promuovono il diritto naturale di ogni bambino ad avere un padre e una madre o, più semplicemente, che si riconoscono nel principio dell’identità sessuata biologica e non in quello della variegata identità di genere che, basandosi sull’auto percezione, comprende oltre 50 definizioni.
I rischi concreti di una limitazione delle libertà sono evidenti:
In caso di approvazione del testo sarà possibile per chi gestisce una palestra vietare agli uomini l’ingresso nello spogliatoio delle donne quand’anche si presenti un uomo che tale non si sente? Sarà possibile per un genitore chiedere che il figlio non partecipi ad attività scolastiche inerenti temi sensibili sulla sessualità e la famiglia? Sarà ancora possibile per un sacerdote citare il Magistero della Chiesa cattolica sul matrimonio? Sarà libero un fotografo o un pasticcere di non prestare la propria opera per festeggiare una unione civile? Sarà possibile dire pubblicamente che la pratica dell’utero in affitto è un abominio o dirsi contrari alle adozioni omo-genitoriali? Sarà possibile associarsi o far parte di associazioni che promuovono l’insopprimibile diritto di un bambino ad avere un papà e una mamma? Per tutte queste domande il ddl sull’omofobia ha una sola risposta, NO.
Nel nostro ordinamento non c’è alcun vuoto normativo che non consenta di reprimere e sanzionare atti discriminatori o violenti contro le persone di orientamento omosessuale: la pari dignità di tutti i cittadini è infatti riconosciuta pienamente dall’articolo 3 della Costituzione e il codice penale prevede le aggravanti per futili motivi, ove necessarie per inasprire le pene nei confronti di chi si rende responsabile di queste violenze e discriminazioni.
La maggioranza di governo sta quindi portando avanti un testo inutile, pericoloso e liberticida, che intente tra l’altro discutere e approvare nel bel mezzo della crisi economica, sociale ed occupazionale più grave della storia della nostra Repubblica, con milioni di famiglie ed imprese in enorme difficoltà e con un’incertezza ancor più grande che grava sul mondo della scuola. Per tutti questi motivi chiederemo il ritiro immediato del ddl Zan, che rischia di strappare ancora di più il tessuto sociale del nostro Paese.
Le mobilitazioni sono aperte a tutti i cittadini che hanno a cuore la democrazia e la libera espressione del pensiero, a prescindere dal loro credo religioso e orientamento politico.
#restiamoliberi