Alcuni vorrebbero una legge penale contro l’omofobia e la transfobia, e in Parlamento sono state fatte diverse proposte di legge.

Ma le persone omosessuali e transessuali sono già giustamente protette dalla legge contro atti violenti, ingiuriosi o discriminatori, al pari di qualsiasi altro cittadino. Allora, a cosa serve una legge contro l’omotransfobia?

In realtà, questa legge nasconde gravi pericoli. Punire le persone in base agli ambigui e imprecisi reati di “istigazione alla discriminazione omofobica o transfobica” rappresenta una minaccia per la libertà di pensiero, di religione e di associazione di tutti i cittadini.

I politici che propongono queste leggi spesso indicano come “omofobi” coloro che sono in disaccordo con loro su temi come la famiglia, la sessualità, i diritti dei bambini. Sostenere che i bambini hanno diritto di crescere con una mamma e un papà sarebbe omofobico, manifestare pubblicamente la propria contrarietà all’utero in affitto o alle adozioni gay sarebbe omofobico; leggere pubblicamente alcuni passi di San Paolo apostolo sarebbe omofobico; affermare che i sessi sono due maschio e femmina e non sono fluidi sarebbe transfobico.

Sono molti gli esempi di persone perseguitate o condannate per omotransfobia per le loro opinioni in paesi dove queste leggi esistono già.

Nel Regno Unito, Caroline Farrow, madre di cinque figli, è sotto processo per essersi rifiutata di usare pronomi transgender.

Sempre nel Regno Unito, Karen White, maschio di 52 anni che si identifica come donna, è stato incarcerato in una struttura femminile e ha abusato sessualmente di due detenute donne.

Negli Stati Uniti, il pasticciere Jack Phillips è stato processato più volte perché, in ragione della sua fede, non vuole preparare torte per matrimoni gay.

Sempre negli Stati Uniti, Boyd Burton è diventato “una campionessa” di arti marziali, combattendo come donna con il nome di Fallon Fox e dichiarando in un recente tweet di aver fratturato con gioia il cranio di una sua avversaria: «Adoro pestare le TERF*» (Trans-Exclusionary Radical Feminist).

Anche la madre di Harry Potter, J.K. Rowling, è stata attaccata per transfobia perché si è apertamente schierata contro il transgenderismo, denunciando i pericoli che corrono tutte le donne “quando aprono la le porte dei bagni e degli spogliatoi a qualsiasi uomo che crede di sentirsi donna”.

Prevedere aggravanti o reati speciali di omofobia o transfobia rischia di trasformare le persone omosessuali e transessuali in una “categoria protetta privilegiata”, violando il principio di uguaglianza con tutti gli altri cittadini.

Migliaia di cittadini, di madri e padri di famiglia, di associazioni… ognuno di noi rischierebbe la reclusione o la denuncia a causa delle proprie convinzioni.

Vivremmo tutti nella paura di essere dichiarati “omofobi”.

L’Italia non ha bisogno di tutto questo. Diciamo NO ad una legge anti omotransfobia. Per l’uguaglianza, per la libertà.